GEOLOGIA AMBIENTALE

Preservare e tutelare l’ambiente in cui viviamo è per noi una priorità. La geologia ambientale può essere un valido aiuto in tal senso, consentendo di conoscere, valutare e monitorare nel tempo lo stato qualitativo del sottosuolo, delle acque superficiali e delle acque sotterranee e di pianificare gli eventuali interventi di rimedio necessari.

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Si programmano e si eseguono indagini ambientali: a seguito di sondaggio o scavo si prelevano campioni di terreno e/o acque di falda da sottoporre ad analisi chimica, al fine di verificare il rispetto dei limiti di legge per le concentrazioni di sostanze inquinanti (D.Lgs 152/06).

Costituisce il primo elaborato progettuale da produrre in caso di indagine ambientale da sottoporre agli Enti di controllo oppure in caso di comprovata contaminazione e contestuale autodenuncia della proprietà. Contiene la caratterizzazione del sito, il modello concettuale preliminare, il piano di investigazione iniziale, le modalità di campionamento, i risultati delle determinazioni analitiche.

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Nel caso in cui il Piano di Caratterizzazione dimostri il superamento dei limiti di legge (CSC) per una o più sostanze inquinanti, si progettano piani di bonifica da sottoporre agli Enti preposti, in accordo con la tipologia di inquinante riscontrato, la matrice ambientale interessata e la logistica del sito, cercando di conciliare efficacia dell’intervento ed economicità.

Costituisce un valido strumento per la gestione dei siti contaminati; essa permette di valutare l’incidenza della contaminazione presente nelle matrici ambientali del sito sulla salute umana e l’ambiente. Per la normativa nazionale, è necessario stabilire le concentrazioni di inquinanti al di sotto delle quali non esiste rischio per i recettori, definendo quindi i limiti di contaminazione accettabile sito specifici (CSR) della matrice contaminata.

Lo studio è a disposizione per il campionamento, l’analisi e la gestione dei materiali di scavo, sia nel caso di un suo riutilizzo come riempimenti o rimodellamenti (in cantiere o all’esterno), sia nel caso di un suo conferimento a cava o discarica. Si redigono Piani di Utilizzo o Piani Scavi, in funzione della tipologia e dimensione del cantiere (ai sensi di legge D.Lgs 152/06).

Il Radon, prodotto del decadimento radioattivo dell’Uranio, elemento talora presente in alcuni tipi di rocce, è un gas cancerogeno che si può accumulare in ambienti chiusi, in particolare se interrati; ne consegue l’importanza di valutare la sua eventuale presenza in abitazioni, locali pubblici e luoghi di lavoro, secondo quanto stabilito in merito dalle raccomandazioni CEE recepite dalla Regione Lombardia (21/3/1990 G.U. 27/3/1990).

In merito si eseguono studi volti a valutare la potenziale presenza del gas Radon, basandosi alle caratteristiche geologiche generali dell’area in esame; sono anche possibili, quale ulteriore livello di approfondimento, delle misurazioni specifiche in sito mediante appositi rilevatori (dosimetri) in grado di rilevare la concentrazione di particelle radioattive rilasciate dal gas Radon durante il suo decadimento.

Lo Studio dispone delle attrezzature idonee per l’esecuzione di campionamenti di terreni e di acque di falda nel rispetto delle prescrizioni contenute nel D.Lgs 152/06, con lo scopo di preservare il campione prelevato da eventuali contaminazioni e/o dispersioni di sostanze significative ed affinché lo stesso sia il più rappresentativo possibile dello stato fisico-chimico reale della matrice ambientale indagata (suolo, sottosuolo, acqua di falda).

I campioni possono essere inviati a laboratori di fiducia per analisi chimiche volte alla ricerca di potenziali sostanze contaminanti, secondo i limiti di legge vigenti (D.Lgs 152/06).

Si prelevano anche campioni di terreno rimaneggiati o indisturbati per analisi di tipo geotecnico (granulometrie, limiti di Atterberg, prove triassiali, prove edometriche) presso laboratori di fiducia.